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Assorbente compostabile: guida alla scelta giusta

Assorbente compostabile: guida alla scelta giusta

Quasi tutti gli assorbenti normali sono composti da cotone e materiale sintetico. I produttori, però, non sono obbligati a dichiarare tutti gli elementi chimici aggiunti nel corso della produzione. Pertanto in realtà non siamo a conoscenza di cosa davvero contengano questi prodotti.

Diverse marche mettono in aggiunta delle profumazioni che potrebbero risultare di tipo allergenico, causando quindi determinate reazioni come un senso di prurito o irritazioni.

Da vari anni in compenso in commercio si possono trovare degli assorbenti definiti come biologici, compostabili e biodegradabili.

Questa tipologia di assorbente non presenta internamente delle fibre di genere sintetico. Inoltre non ha incluse quelle fibre chimiche che possono provocare reazioni, non hanno cellulosa né profumo.

Per quale motivo è fondamentale utilizzare un assorbente in cotone biologico

Con gli assorbenti costituiti dal cotone non biologico si entra in contatto con particolari agenti chimici adoperati sia nella coltivazione del cotone sia nel trattamento del tessuto in un secondo momento. Tali agenti possono risultare alquanto dannosi, causando sia fastidi che vari disturbi.

Gli assorbenti in cotone biologico sono ipo-allergenici, dunque vanno a ridurre al minimo l’eventualità di dermatite da contatto, di irritazioni dal punto di vista cutaneo e il pericolo di reazioni allergiche.

Per questa la scelta dei tessuti che vanno a contatto con la pelle richiede sempre molta attenzione.

Gli assorbenti compostabili: caratteristiche

Il termine compostabile sta a significare che quel materiale di tipo organico si può tramutare in compost, quindi in terriccio. Ciò può avvenire attraverso l’apposito procedimento di compostaggio.

Pertanto un prodotto come ad esempio l’assorbente, può ritenersi compostabile nel momento in cui si va a decomporre in tempi relativamente brevi. In modo approssimativo il lasso di tempo corrispondente è di circa tre mesi.

Per essere adatti al compostaggio, gli assorbenti devono riuscire a superare una prova precisa, rispondendo a un insieme di requisiti.

Secondo la definizione da normativa italiana, i prodotti compostabili sono quelli che non incidono in modo negativo sul procedimento di compostaggio, come pure sull’aspetto qualitativo del compost finale.

Attualmente gli assorbenti compostabili sono dei prodotti considerati di nicchia, scelti per tutelare l’ambiente ma ancora non molto diffusi per via dei costi e perché non sono facilmente reperibili.

Per chi sono idonei gli assorbenti compostabili

Questo è un genere di prodotto che dovrebbero utilizzare quelle donne che soffrono di allergie e di irritazioni cutanee. Oltre ciò, sono adeguati per coloro che non tollerano alcuna tipologia di assorbente.

Chi utilizza gli assorbenti compostabili lo fa prima di tutto perché è attenta all’aspetto ambientale. Poi sono degli assorbenti adeguati pure per quelle ragazze che hanno appena iniziato ad avere le mestruazioni.

La differenza tra biodegradabile e compostabile

Diverse persone pensano che i termini biodegradabile e compostabile siano dei sinonimi.

Al contrario un prodotto si ritiene biodegradabile nel momento in cui attua il processo di decomposizione con una percentuale del 90%, nel corso complessivo di sei mesi.

Parlando invece dei prodotti compostabili, il loro procedimento deve essere attuato in meno di tre mesi.

Dove si possono trovare gli assorbenti ecologici

Come è stato detto poc’anzi, non è facile riuscire a reperire gli assorbenti di tipo ecologico.

Solitamente si possono trovare disponibili negli esercizi commerciali specializzati nella cura della persona, oppure in quelli dedicati alla vendita di prodotti biologici.

Quando non si riescono a trovare con facilità nei negozi commerciali fisici, allora si opta per i negozi online.

Nei negozi fisici bisogna mostrare molta attenzione nella scelta degli assorbenti. Ciò in quanto alcuni vendono gli assorbenti ecologici, però è fondamentale controllare le apposite etichette.

Infatti diverse marche vendono delle linee bio oppure in puro cotone ma gli assorbenti, per essere definiti compostabili, devono avere ben visibile sulla loro etichetta la certificazione apposita.

Dove si possono buttare e quanto costano

Generalmente un assorbente di questo tipo dovrebbe essere smaltito nell’umido, ma il fatto che ci sia presente del sangue richiede una sorta di sanificazione, prima di provvedere a gettarli. Alternativamente si può rimediare separandoli dal resto dell’umido mediante una busta compostabile.

La produzione di questi assorbenti è su piccola scala, inoltre l’utilizzo di particolari materie prime col trascorrere del tempo ha reso i prezzi degli assorbenti compostabili piuttosto alti. Per esempio il costo di un pacco di questi assorbenti con una decina di pezzi all’interno, generalmente viene a costare sui 4/5 euro.

I benefici dell’assorbente compostabile

I vantaggi dovuti dall’uso degli assorbenti di tipo compostabile non sono unicamente quelli riguardanti la tutela ambientale, ma pure i benefici che può avere la donna che li adopera.

Difatti grazie all’utilizzo di questi particolari assorbenti, si può usufruire dell’assenza di irritazioni della pelle.

Il fastidio attinente l’irritazione si verifica quando il prodotto in questione non dispone di un’adeguata traspirabilità e ciò comporta il proliferarsi dei batteri. Poi la forma irritativa si manifesta anche per via dell’alterazione del ph naturale della pelle, oltre che a causa del potere assorbente piuttosto minimo. Con un assorbente compostabile si possono evitare problematiche di questo tipo, così da poter disporre del massimo comfort.