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Mascherine ffp2 e ffp3: principali differenze

Mascherine ffp2 e ffp3: principali differenze

Quando è iniziata la diffusione del Coronavirus, indossare la mascherina è diventata una sorta di consuetudine giornaliera. Ciò in quanto si parla di un dispositivo medico che consente di proteggere non solo se stessi, ma anche gli altri dal pericolo del contagio.

In ogni caso orientarsi nel settore di questo apposito mercato non è facile, visto che non tutte le tipologie di mascherine sono uguali. Per esempio ci sono degli elementi specifici che differenziano la mascherina ffp2 dalla ffp3.

Queste due categorie di mascherine facciali rappresentano dei dispositivi che sono muniti di caratteristiche filtranti; significa che hanno la capacità di riuscire a impedire a determinate particelle esterne di arrivare sino all’apparato respiratorio della persona. Questo grazie alle loro peculiarità di produzione e ai materiali utilizzati per realizzarle. Inoltre considerate che tra gli elementi che vengono bloccati da questi modelli di mascherine, ci sono pure i batteri, i virus e gli inquinanti.

Successivamente potremo appurare insieme quali sono le caratteristiche sia della ffp2 che della ffp3, con le loro rispettive differenze.

Cosa si intende per mascherine ffp2

La sigla FFP sta per Filtering Face Piece, ovvero maschera filtrante. Il numero indica il grado di copertura e capacità di filtrazione.

Le  mascherine ffp2 sono dei dispositivi di protezione individuale, che hanno delle capacità filtranti assolutamente elevate. Questo modello aderisce normalmente al volto, differentemente dalle mascherine di tipo chirurgico che al contrario lasciano scoperti i lati del viso. In questo modo la ffp2 assicura un’ottimale protezione dagli agenti esterni.

In più le ffp2 possono essere totalmente chiuse o disporre di un inserto plastificato per inserirvi degli appositi filtri, come per esempio i carboni attivi.

Queste mascherine si adoperano non soltanto nel settore medico, ma anche in quello industriale per tutelare i lavoratori dai fumi di particolari vernici, oppure da ulteriori sostanze nocive; sono utilizzate nel settore edile o chimico – farmaceutico.

Le mascherine ffp2 si diversificano dalle altre in quanto permettono di catturare il 94% delle particelle dannose poste nell’atmosfera.

Parlando invece dell’utilizzo delle ffp2 correlato alla pandemia da Covid-19, possono garantire un alto grado di protezione, per la propria persona e anche per gli altri.

Cosa sono le mascherine ffp3

Quando si parla di ffp3 si fa sempre riferimento a dei dispositivi di protezione di tipo filtrante, come le ffp2. In più con le ffp2 condividono molte peculiarità fisiche, come per esempio la capacità di riuscire a ottenere un’efficace aderenza al volto, evitando spazi aperti sui lati.

Le ffp3 possono essere vendute totalmente chiuse, oppure munite di una valvola utile per contenervi dei particolari filtri.

Poi anche le ffp3 si adoperano nei settori medici ma pure in altri, come quello relativo all’industria siderurgica e quello attinente il trattamento dei rifiuti definiti speciali.

Le ffp3 sono state progettate per impedire l’accesso del 99% delle particelle nocive poste nell’aria, inclusi i virus e i batteri.

Questo modello di mascherina è quello che attualmente può garantire il grado di protezione massimo disponibile oggigiorno.

Ecco perché questo è sicuramente il dispositivo usato prettamente dal personale medico, considerando che sono periodicamente a contatto con i malati di Covid-19.

Quale mascherina scegliere tra la ffp2 e la ffp3

Coloro che non vogliono usare le classiche mascherine chirurgiche, che assicurano dei livelli protettivi indubbiamente minori ma sufficienti per la vita di ogni giorno, la scelta tra la versione ffp2 e quella ffp3 si deve svolgere in base alle necessità concrete d’utilizzo.

Dunque per quegli individui che intendono usarle quotidianamente e in ambito lavorativo, l’utilizzo della ffp2 è ideale. Anche nel caso in cui si decide di salire su un mezzo pubblico o per andare a fare la spesa.

Al contrario la mascherina ffp3 si dovrebbe riservare prettamente al personale medico, quindi per coloro che trascorrono quasi tutta la giornata a stretto contatto con i pazienti più gravi.

Le ffp2 e le ffp3 si possono usare più volte?

Solitamente tali modelli sono i classici usa e getta, però devono riportare obbligatoriamente l’indicazione R oppure NR.

La lettera R sta a significare che si può riutilizzare, pertanto questa tipologia si può indossare più volte.

NR invece significa che non si può riutilizzare, ne consegue che dopo il primo utilizzo la mascherina deve essere buttata.

Inoltre c’è pure un’altra sigla che corrisponde alla lettera D e che equivale all’attuazione del test di intasamento. Le mascherine di tipo filtrante di solito possono durare dalle 8 alle 10 ore in un’ambientazione che risulta contaminata.

Dove si possono utilizzare le ffp2 e le ffp3

Queste due categorie di mascherine assicurano un elevato livello protettivo nella vita quotidiana contro il contagio. Ancor più per coloro che devono assistere dei pazienti malati di Covid-19.

Per quanto concerne le ffp2, come è stato sottolineato inizialmente si usano pure in specifici settori lavorativi, dove chi vi lavora è a stretto contatto con fumi e nebbie che col trascorrere del tempo possono causare determinate malattie.

Le ffp3 sono ritenute le mascherine migliori per proteggere le persone dall’inquinamento, visto che possono filtrare efficientemente delle particelle di tipo tossico, radioattive e cancerogene.